Più dici men sei creduto e ti credi.
Avanzi e arretri in picareschi galoppi;
polvere alza le reni; orizzonte asseti.
Rulli su fianchi d'immaginoso coraggio;
pingi volti, trame merlate o sfatte:
l'elastico del tuo estro minato
s'affina tirato all'esterno,
schiocca rinfuso lasciato all'interno.
Con mela in mano,
come sfera d'ambrosia e cristallo,
rimi, conteggi, sbucci polpa del frutto
mai colto. Predici, sentenzi, raziocini
di dritto e rovescio. Cherubino è là ancora
a vietar quell'ingresso.
Più dici più sembra aver morte
quanto sai e sei.
Che viva lo zero del verbo soltanto?
Approssima al vero silenzio sincero?
Troppo giovane figlia parola.
PS Dover resuscitare a ogni giro di frase.
è davvero un dover resuscitare a ogni giro di frase! Lirica densa di immagini e significati, una fra tutte che sento forte in questo momento: "orizzonte asseti". Daniel
RispondiEliminaParlare per immagini noi crediamo sia il linguaggio ideale per comunicare con i bambini. Che sia la comunicazione con loro la nostra più profonda comunicazione?
RispondiEliminaGrazie infinite, Daniel, sei sempre lo zio dall’America che aspettiamo ogni anno.