22 novembre 2011

Cipresso / Cypress


Se quercia del vasto abbraccio
di faville merlettate sei regina,
candelabro dai mille bracci rampicanti;
cipresso del nero vertical distacco
volto a trapassar aerei strati
sei re, dardo stretto a sé per altro.
Marziale goccia sospesa sull’uscio dell’arrivo
un sospirare uno dal bagnar terra e discesa.
Monaco delle conifere.
Retto su gamba (cute elefantata).
Orante al limitar del vuoto
insieme a chiusura d’ornamento
e  dolo; attorno richiami assenti,
 sopramarino cimitero d’oro.
Quel verde bruno che ti staglia
mai decade: al suolo son da sempre
sconosciuti abbandoni che non spargi.
Massa vegetale rattieni all’asse verticale
che in due ti taglia: spazio dell’esterno
è  quello interno, il tempo parimenti
mai scolora né accalora la tua veste sola.
Cipresso, albero come pochi puntato
e  puntuto, dimmi, dove alzare
il basso sguardo a seguire l’immaginaria
direzione del tuo slancio?
Sul cielo di questo grigio,
di quell’azzurro?
Sopra,
più in alto ancora,
sin a rovesciamento?


11 novembre 2011

Suggestioni...


"Gambi"
olio, acquerello, sabbia
cm 34 x 49




"Risalita"
acquerello
cm 34 x 49


"Analfabetiere"