03 dicembre 2011

Monte / Mountain

Respiri all'impiedi
in zimarra di rughe
e non parli
che lontani silenzi,
voci d'aria
che mai commisero parola.
In cuore ai tuoi profili immacolati
veli non cadono,
appassiscono nevi
in rinascite d'acqua vergine,
che in basso ora s'appresta segnata
dono più alto
cacciato di frodo.
A sera sei calice blu.
In te abbassa ciglia il sole.
A diramar stelle
attorno ai tuoi netti contorni
ecco dilagare (stormo di soffi)
frugale pace
vermiglio sonno
al sole mai dato.
Pescato l'insonne
tu monte sei faro alla luna.
Nulla frange sul tuo cuor di roccia:
la valle ti prega,
le nubi son grumi perlacei
che osservi arrivare
e che lieto uguale
osservi partire.
Non un disegno dai loro in serbo,
il farlo è umano soltanto.
Ad altezza di ventre
si spinge dorato il bosco:
l'ancor transitato scalino terrestre.
Apri mani
verde velluto
al silente banchetto
di greggi e pastori.
All'aquila privilegio
dai del bacio.

2 commenti:

  1. Leggendo questa tua appare così chiaro che tu sei poeta ma anche artista visivo. Con le parole stai dipingendo la montagna, nei suoi aspetti, paesaggi e momenti. Usi le parole come il colore. Un'immagine su tutte: "a sera sei calice blu"..mi ha incantato.
    Buonanotte
    Daniel

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  2. Accennare all'inconoscibile attraverso il conoscibile. Tanto esperito il conoscibile quanto sperato l'inconoscibile.
    Arrivederci, caro Daniel.

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