22 novembre 2011

Cipresso / Cypress


Se quercia del vasto abbraccio
di faville merlettate sei regina,
candelabro dai mille bracci rampicanti;
cipresso del nero vertical distacco
volto a trapassar aerei strati
sei re, dardo stretto a sé per altro.
Marziale goccia sospesa sull’uscio dell’arrivo
un sospirare uno dal bagnar terra e discesa.
Monaco delle conifere.
Retto su gamba (cute elefantata).
Orante al limitar del vuoto
insieme a chiusura d’ornamento
e  dolo; attorno richiami assenti,
 sopramarino cimitero d’oro.
Quel verde bruno che ti staglia
mai decade: al suolo son da sempre
sconosciuti abbandoni che non spargi.
Massa vegetale rattieni all’asse verticale
che in due ti taglia: spazio dell’esterno
è  quello interno, il tempo parimenti
mai scolora né accalora la tua veste sola.
Cipresso, albero come pochi puntato
e  puntuto, dimmi, dove alzare
il basso sguardo a seguire l’immaginaria
direzione del tuo slancio?
Sul cielo di questo grigio,
di quell’azzurro?
Sopra,
più in alto ancora,
sin a rovesciamento?


4 commenti:

  1. Versi meravigliosi. Hai già pubblicato qualche raccolta? Anch'io mi diletto a scivere poesie, ma sono molto lontana da tanta bellezza. Forse dovrei creare un blog pure io. Ciao.

    RispondiElimina
  2. Sì, forse dovresti creare un blog anche tu. Ho pubblicato una sola poesia, con la quale partecipai a un premio letterario. Le altre 299 bisbigliano in un cassetto e non hanno nessuna intenzione di partecipare a premi letterari. Grazie.

    RispondiElimina
  3. Questo ciclo poetico arboreo mi entusiasma. L'alfabeto poetico degli alberi... - Il cipresso mi ha sempre dato questa idea di stare "al limitar del vuoto".. per le posizioni che spesso le file di cipressi ricoprono.. e per la loro associazione con i campisanto..che li fa vedere un po' come la linea di confine fra la vita e la morte.. Bella.
    A presto
    Daniel

    RispondiElimina
  4. I cipressi sono alberi chiusi, ramificano dal loro interno e non hanno nessuna forma in continenza. Come dici tu, spiano il silenzio e ne sono spiate. Con te, Alessandro.

    RispondiElimina